Come probabilmente noto, la “International Organization for
Standardization” (ISO) sta sottoponendo a revisione la norma ISO 9001; questo
progetto è in corso dal 2012 e si dovrà concludere nel 2015; la revisione si
compone delle seguenti fasi principali:
Aprile
2013
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CD
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Commitee
Draft
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Marzo
2014
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DIS
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Draft
International Standard
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Novembre
2014
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FDIS
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Final
Draft International Standard
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Settembre 2015
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Pubblicazione
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Norma applicabile
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Analizzando la bozza emessa dal “Commitee Draft” si osserva che la
struttura della norma ISO 9001:2015 sarà diversa rispetto all’attuale versione
2008. Quale potrà essere, quindi l’impatto sul Manuale della Qualità?
Le otto sezioni della versione corrente faranno posto a 10 nuove
sezioni.
Le prime tre rimarranno, come già avviene nella versione corrente,
delle sezioni introduttive.
Le successive 7 sezioni avranno i seguenti titoli:
4: contesto in cui opera l'organizzazione
5: Leadership
6: Pianificazione
7: Supporto
8: Operatività
9: Valutazione delle prestazioni
10: Miglioramento
Coloro che hanno strutturato il proprio manuale della qualità
secondo le sezioni della norma ISO 9001:2008, dovranno riflettere su come
dovranno riformulare il nuovo manuale.
Probabilmente si tratterà di riformulare il manuale e non sarà un
semplice riallineamento in riferimento alle 10 clausole della nuova ISO
9001:2015 .
Il gruppo di lavoro ISO/TC 176 ha condiviso il criterio secondo
cui la struttura della futura norma ISO 9001:2015, dovrà corrispondere il più
possibile a quello degli altri modelli di sistemi di gestione (qualità,
ambiente sicurezza sul lavoro, sicurezza delle informazioni, ecc…), includendo
in questo anche l’armonizzazione del glossario.
Questo allineamento è necessario per facilitare l'implementazione
di un sistema di gestione integrato AQS (Ambiente / Qualità / Sicurezza), ed è
stato spinto fino alla esatta corrispondenza dei titoli delle sezioni, dei
paragrafi e dei requisiti
In ogni caso la norma ISO 9001 nella versione 2015 si distinguerà
dalle altre due norme per i sistemi di gestione per quanto riguarda i requisiti
della sezione “Supporto”, in quanto un'altra logica troverà applicazione in
questo parte della norma.
In
questa versione della norma le esigenze e le aspettative andranno oltre i
clienti, in quanto si introdurrà formalmente il concetto di parte interessata o
stakeholder (es. Clienti diretti, utilizzatori finali, fornitori, distributori,
altre entità nella filiera, ecc…) Il concetto è già presente nei sistemi di
gestione citati, cioè:
·
ISO
14001: 2004 dove si definisce parte interessata un individuo o gruppo
interessato alle o dalle prestazioni ambientali di un'organizzazione
(definizione 3.13) .
·
OHSAS
18001: 2007dove- si definisce parte interessata un individuo o un gruppo,
presente all'interno o all'esterno del luogo di lavoro , interessato alle o
dalle prestazioni del SGSL di un'organizzazione.
Se
analizziamo alcuni dei contenuti della bozza della nuova versione si osserva quanto
segue.
La sezione 8 il cui titolo sarà “Operazioni” comprenderà tutti gli
elementi presente nell’attuale sezione 7 "Realizzazione del prodotto”.
Tuttavia, l’attuale paragrafo 7.6 sul monitoraggio apparecchiature di controllo
e di misura non andrà nella nuova sezione 8 bensì è stato inserito nella nuova sezione
7. (paragrafo 7.1.4), rientrando nella logica delle risorse messe a
disposizione dell’organizzazione per il raggiungimento dei propri obiettivi e
per assicurare l’efficacia delle proprie prestazioni.
La pianificazione del SGQ è stata rafforzata attraverso
l’introduzione della gestione del rischio: ovvero attraverso la richiesta della
definizione di una metodologia per la gestione dei rischi per la
"qualità".
Nella versione attuale Il paragrafo che riguarda la pianificazione
della qualità è il 5.4, nel quale si confondono la pianificazione della qualità
e la pianificazione degli obiettivi; ciò ha comportato una cattiva
interpretazione del significato di pianificazione del Sistema di Gestione per
la Qualità.
In verità se diamo un’occhiata alla attuale configurazione delle
norme sulla sicurezza sul lavoro e su quella ambientale, si osserva un completo
allineamento sul tema della pianificazione :
ISO 14001:2004
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OHSAS 18001:2007
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4.3 Pianificazione
|
4.3 Pianificazione
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4.3.1 Aspetti ambientali
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4.3.1 Identificazione dei pericoli, valutazione e controllo
rischi
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4.3.2 Prescrizioni legali e altre prescrizioni
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4.3.2 Requisiti legali e altri requisiti
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4.3.3 Obiettivi, traguardi e programma/i
|
4.3.3 Obiettivi e programma/i
|
Quindi se si dispone già di un proprio sistema di gestione (ISO
14001 o OHSAS 18001 ), che comprende una metodologia per la gestione del
rischio, probabilmente sarà più facile estendere tale metodica al Sistema di
Gestione per la Qualità.
Si potranno individuare specifici metodi per la gestione del
rischio ma si ritiene possa essere importante avere un solo metodo, per esempio
utilizzando valutazioni sulla frequenza o probabilità di accadimento di un
pericolo e valutazione sull’impatto del danno causato dal suo verificarsi.
Conseguentemente nella gestione per processi, si potranno
identificare per
ognuno di essi i
rischi che incidono nello specifico ambito, ovvero:
·
Nel SGQ: i rischi per la qualità (ISO 9001)
·
Nel
SGA: i
rischi per l’ambiente ( ISO 14001 )
·
Nel
SGSL: i
rischi per la salute e sicurezza sul lavoro ( OHSAS 18001 )
·
Nel
SGSD: i
rischi per la Sicurezza dei dati ( ISO 27001 )
·
Ecc…
Questo approccio nella gestione del rischio potrà comportare una
dinamica più interessante nella gestione delle azioni preventive in confronto all’attuale
funzionamento basato sulle non conformità potenziali e sulle loro cause (ISO
9001:2008 - 8.5.3)
Il miglioramento (che non sarà più continuo), comprenderà invece due componenti:
-
Un asse basato sui problemi: fatti, cause primarie, piani
d'azione, l'efficacia delle soluzioni rispetto alla causa primaria;
-
Un asse basato sul progresso : obiettivi definiti , piani
d'azione, l'efficacia dell'attuazione in relazione alla soluzione obiettivo
in conclusione:
In attesa di seguire le prescrizioni contenute nel futuro
sviluppo della ISO 9001 , è possibile iniziare ad agire e fare evolvere il proprio manuale della qualità per renderlo uno
strumento di comunicazione e di condivisione delle migliori pratiche aziendali.
Al momento, non possiamo sapere con certezza quali requisiti
rimarranno effettivamente nella versione che sarà pubblicata alla fine del
2015, in quanto ci sono ancora diverse tappe da passare (CD , DIS , FDIS). Ma
l'allineamento delle tre norme è comunque ritenuta universalmente una necessità
se si vuole avere un sistema di gestione al servizio delle prestazioni delle
aziende.