venerdì 29 ottobre 2010

La sicurezza in ufficio

Queste informazioni sono state tratte da: https://wwwepp1.suva.ch

Anche nel caso del lavoro in ufficio, la responsabilità complessiva per la sicurezza e la tutela della salute sul lavoro ricade sul datore di lavoro.
È suo compito provvedere affinché siano rispettate le disposizioni di legge in materia.
Nemmeno questo tipo di attività è immune da infortuni. Infatti ai collaboratori può capitare di inciampare in un cassetto lasciato aperto o in un groviglio di cavi, di cadere dalle scale o da una sedia da ufficio impropriamente usata come ausilio di salita, oppure di soffrire di contratture muscolari e dolori alla schiena a causa di una scorretta posizione al videoterminale. Questi sono solo alcuni esempi di quanto la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute siano importanti per ogni tipo di azienda, indipendentemente dall'attività svolta.
La pubblicazione che qui potete scaricare è stata pubblicata dal SUVA e si rivolge alle aziende del settore terziario che impiegano solo personale d'ufficio e le cui attività non comportano pericoli particolari, mostrando dove si celano i pericoli d'infortunio e i rischi per la salute e spiega come affrontarli.
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N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

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venerdì 22 ottobre 2010

La prevenzione nel carico e scarico di container e cassoni

Queste informazioni sono state tratte da:http://www.puntosicuro.it

Una lista di controllo (emessa dal SUVA) dedicata alla prevenzione di infortuni nelle attività di carico e scarico di cassoni, container per rifiuti e press container. Sollevamento, trasporto e scarico dei container. La pressione del carico e il rischio ribaltamento.

I contenitori scarrabili o ribaltabili (container, cassoni, contenitori chiudibili) subiscono spesso forti danneggiamenti perché vengono sollevati con gru o escavatori oppure per la natura stessa del carico. I contenitori danneggiati sono una causa frequente di infortuni gravi. Perciò è importante ripararli o rottamarli immediatamente. In nessun caso devono essere riutilizzati per altri trasporti, nemmeno internamente all’azienda.

Il proprietario oppure, in sua vece, il detentore, è responsabile delle condizioni dei contenitori. Con una corretta manutenzione potete contribuire in misura signifi cativa alla sicurezza, non solo dei vostri collaboratori, ma anche di persone terze (trasportatori, utenti).
I pericoli principali sono
■ essere colpiti da sportelli che si aprono
■ caduta di persone dal container
■ schiacciamenti o urti di parti del corpo, ferite da taglio.
Con la seguente lista di controllo potete individuare meglio queste fonti di pericolo.

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N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

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martedì 12 ottobre 2010

Linee Guida per la gestione del rischio da CARRELLI TRASPORTATORI

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.ulss5.it/

I carrelli trasportatori sono spesso implicati in incidenti che comportano gravi lesioni ai lavoratori ed anche notevoli danni alle cose.
Questa pubblicazione (che è attuale anche se è stata pubblicata nel 2002) è rivolta ai Dirigenti ed ai Lavoratori che nelle Aziende hanno il compito, per le rispettive competenze, di assicurare la gestione dei rischi per la sicurezza dei lavoratori in una logica di prevenzione.
Quindi i principali destinatari sono tutti i soggetti ai quali le Norme di Prevenzione Infortuni attribuiscono la responsabilità di organizzare e gestire la Sicurezza nell'Azienda:

  • I Datori di Lavoro (DL) in quanto a loro compete il compito di stabilire in linea generale le modalità di esecuzione e gestione di tutte le attività eseguite dai Lavoratori nell'azienda secondo una logica di programmazione che integri in modo coerente gli strumenti ed i metodi della prevenzione con le strutture, le tecniche operative e l'organizzazione del lavoro degli specifici cicli produttivi.
  • I componenti della Direzione Aziendale (DA) con compiti operativi nella gestione della produzione (i Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP) aziendali, ma anche tutti i Dirigenti e i Preposti: Capi Fabbrica, Capi Reparto, Capi Squadra, ecc.)
  • Tutti gli altri Lavoratori svolgono un ruolo decisivo,in particolare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

La pubblicazione, che potete scaricare da questo link è un utile strumento operativo per conseguire gli obiettivi di sicurezza dell'azienda e fornisce le principali indicazioni metodologiche che possono essere utili per progettare, mettere in pratica e mantenere a regime un sistema che organizzi il ciclo di produzione,le persone e le attrezzature in modo da garantire una efficace gestione dei rischi di infortunio connessi all'uso dei carrelli trasportatori nei luoghi di lavoro.

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domenica 10 ottobre 2010

Porte, cancelli e portoni

Queste informazioni sono state tratte da: https://wwwepp1.suva.ch

I pericoli insiti nell’uso di porte, cancelli e portoni vengono spesso
sottovalutati. Tuttavia, gli infortuni possono avere conseguenze molto
gravi, a volte mortali soprattutto con i portoni più grandi.
I pericoli principali sono i seguenti:
■ schiacciamento,
■ essere travolti dalla caduta della porta,
■ restare feriti durante l’eliminazione dei guasti o la manutenzione.
Con la lista di controllo che potete scaricare qui potete gestire meglio queste
situazioni di pericolo.
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N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

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sabato 9 ottobre 2010

L'approccio LEAN e la funzione qualità

L'approccio "Lean" si innesta in azienda sulla base di sfide economiche chiaramente espresse. Si tratta quindi di migliorare le prestazioni, ottimizzando le risorse ed avviare la caccia agli sprechi.

Ma la funzione qualità che molto spesso è lo sponsor di tali iniziative, in che modo può dare l'esempio? In che modo può essa stessa essere più efficiente?
Ci sono quattro approcci possibili, che possono essere espressi nei seguenti obiettivi: "fare di più", "fare meglio", "fare altrimenti" "rendere più semplice".
- Per "fare di più" la funzione qualità dovrebbe per esempio, organizzare o animare più incontri di prevenzione, trattare gli eventi indesiderati entro il tempo previsto, eseguire più audit, coinvolgere più persone, essere più presente sul campo, rispondere più rapidamente alle richieste.... Nota Bene: non si tratta di fare di più per "aggiungere", ma di sforzarsi nell'essere più efficaci (vedere anche gli approcci "fare altrimenti" e "rendere più semplice")
- Per "fare meglio" la funzione qualità dovrebbe per esempio, trattare gli eventi indesiderati "fino in fondo", coinvolgere il cliente nelle riunioni di lavoro e di "Brainstorming" per il miglioramento del servizio e della qualità. Questo significa imporre a se stessi disciplina e controllo.
- Per "fare altrimenti" la funzione qualità dovrebbe per esempio, cambiare atteggiamento, ascoltare di più, accettare le critiche, smettere di 'fare'. Quindi fare altrimenti significa, modificare il proprio comportamento per indurre il cambiamento nel comportamento di altri.
- Per "rendere più semplice" la funzione qualità dovrebbe per esempio, semplificare il flusso dei documenti, facilitare la ricerca di un documento, diminuire il numero di documenti, o facilitarne l'accesso, avviare "azioni Correttive" quando necessario e fattibile. Si tratta quindi di modifciare il fare per soddisfare meglio le esigenze dei clienti e nel rispondere ai vincoli definiti dai vari attori sulla scena della qualità.

L'approccio lean applicato alla funzione qualità si può sintetizzare nell'avvio volontario della caccia agli spechi nella gestione del sistema qualità e nel trasformare il modo di essere della funzione qualità.

Questo testo è stato tradotto liberamente da un articolo del blog "http://blogqualite.over-blog.com/" e mostra in trasparenza i difetti più comuni di chi si occupa di qualità; è un approccio essenziale perché ovviamente il miglioramento passa sempre attraverso l'analisi dei difetti e nella ricerca delle cause. Correttamente, quest'ultima azione non può essere generalizzata perché deve essere fatta dai singoli nel proprio contesto.
Programma impegnativo?... cosa ne pensate?

mercoledì 6 ottobre 2010

L'aggiornamento dei RSPP

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

L’obbligo di aggiornamento per i RSPP e gli ASPP è fissato dall’art 32 comma 6 del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 e la durata e le modalità sono state stabilite, su delega del legislatore, dalla Conferenza Stato Regioni nell’ambito dell’Accordo raggiunto in data 26/1/2006 e pubblicato sulla G. U. del 14/2/2006. Più precisamente, secondo quanto indicato al punto 3. del citato Accordo, la durata dei corsi di aggiornamento per i RSPP è stata stabilita in:
  • 60 ore per i macrosettori di attività Ateco 3, 4, 5 e 7
  • 40 ore per i macrosettori di attività Ateco 1, 2, 6, 8 e 9 e
  • 100 ore per quelli che vogliono svolgere l’attività in tutti i macrosettori
e per quanto riguarda gli ASPP
  • 28 ore per tutti i macrosettori Ateco.

La formazione di aggiornamento stessa, secondo quanto esplicitamente indicato nel punto 3. del citato Accordo del 26/1/2006, può essere fatta anche con la formula della FAD e cioè della formazione a distanza.

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venerdì 24 settembre 2010

Linee di indirizzo per la valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza

Queste informazioni sono state tratte da: http://prevenzione.ulss20.verona.it

Le linee guida nel documento "Linee di indirizzo per la valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza" sono indicate dall’ULSS 20 di Verona come documentazione di supporto per le aziende in relazione all’attuale campagna di vigilanza e verifica della gestione per le aziende situate in zone del territorio veronese considerate ad alto indice infortunistico. Questa guida fornisce esempi di procedure e moduli relativi a quattro processi.

Per la gestione infortuni, incidenti, comportamenti pericolosi, azioni correttive e preventive, nel documento è contenuto il seguente modulo.
- Scheda registrazione infortunio, incidente, comportamento pericoloso.

Per la gestione della manutenzione, nel documento sono contenuti i seguenti moduli:
- Calendario manutenzioni
- Registro Manutenzione

Per la Gestione dei dispositivi di protezione individuale, nel documento sono contenuti i seguenti moduli:
- Elenco tipologie dispositivi di protezione individuale (da consultare per individuare le tipologie di DPI più idonei);
- Scheda rischi – DPI;
- Scheda consegna DPI.

Per la Gestione informazione, formazione, addestramento, nel documento sono presenti i seguenti moduli:
- Piano tipo di in-formazione di base;
- Piano tipo di in-formazione sui rischi specifici;
- Piano della informazione, formazione e addestramento;
- Registro presenze;
- Scheda addestramento.

venerdì 10 settembre 2010

Il valore della formazione

Le difficoltà della prevenzione e della gestione della sicurezza nelle microimprese. L’analisi del fenomeno infortunistico, i settori più a rischio, le criticità riscontrate nelle politiche di prevenzione delle aziende.

Il 30 giugno 2010 si è tenuto a Milano un seminario dal titolo “Testo Unico e Microimpresa”, un seminario che ha affrontato difficoltà e possibilità della prevenzione nelle piccole e medie imprese (PMI) e che ha presentato alcuni documenti relativi a questo tema (vedere anche post del 29 luglio 2010). In questa occasione è stato anche presentato dal dott. Emilio Volturo, un documento che propone un’analisi del fenomeno infortunistico nelle piccole, medie e micro imprese. Dall'analisi di questa relazione e dagli indici di rischio esplicitati, è sembrato a chi scrive, di individuare ulteriori motivazioni per cui i responsabili delle aziende si devono assicurare sia dell'efficacia della formazione che della qualità dei corsi erogati; ovverosia un'altra prova che le piccole aziende ed i piccoli artigiani hanno bisogno di disporre di strumenti formativi di qualità, snelli ed economici come per esempio i corsi erogati con la piattaforma "Safety Academy".

Camera di Commercio di Milano, For srl, “Rapporto preliminare”, a cura di Emilio Volturo, (formato PDF, 1.45 MB).
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giovedì 9 settembre 2010

Una Check-list per prevenire gli incidenti stradali

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Trasporto merci su strada: una check-list per la prevenzione
Una lista di controllo per la prevenzione degli incidenti nel comparto del trasporto merci su strada. La documentazione, la formazione, la verifica dei depositi, le misure di prevenzione per i rischi specifici, la verifica dei mezzi di trasporto.
Nel comparto del trasporto di merci su strada la sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti dipendono in buona parte da idonee politiche di prevenzione. L’affrontare un viaggio senza aver pianificato le giuste pause o il caricare le merci con carrelli elevatori in cattive condizioni, espongono i lavoratori a gravi rischi per la sicurezza.
La ASL Roma H ha pubblicato nel suo sito una lista di controllo che riassume i requisiti essenziali di sicurezza e salute del comparto trasporti: vedere “Check-list per attività di trasporto movimentazione merci e magazzinaggio”.
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mercoledì 8 settembre 2010

Rischi per la sicurezza nelle piscine

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Per approfondire il tema dei Rischi per la sicurezza nelle piscine presentiamo un breve documento informativo realizzato da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, intitolato “Factsheet cloramine nelle piscine”.
Il documento affronta i pericoli di origine professionale più importanti che derivano dalla presenza di sostanze estranee nell'aria delle piscine.
I lavoratori in questo ambiente possono presentare “irritazioni delle congiuntive, delle mucose del naso e della gola come pure delle vie respiratorie inferiori, causate dal cloro e da derivati del cloro (soluzione di ipoclorito di sodio, cloramine)”. Inoltre la presenza di guasti, ad esempio con fughe di cloro, vapori di acido cloridrico o di ozono, può portare a “irritazioni acute delle vie respiratorie come bronchiti, bronchioliti o disfunzioni delle vie respiratorie (RADS: Reactive Airways Dysfunction Syndrome)”.
Un altro pericolo per questi lavoratori è rappresentato dalla possibile comparsa di asma professionale come conseguenza della tricloramina, un derivato delle cloramine. Senza dimenticare che, in ambito respiratorio, allergie possono essere causate anche da micobatteri (polmonite da ipersensibilità) o da funghi (p. es. aspergillus)”. Nella letteratura scientifica sono poi descritti “problemi a livello delle vie respiratorie causate da endotossine e da polveri organiche (Organic Dust Toxic Syndrome)”, nonché casi di febbre di Pontiac come conseguenza dell’esposizione a legionelle.
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N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.
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lunedì 6 settembre 2010

CEO2 the Climate Business Game.

PMI.it blog ha pubblicato un articolo relativo ad un gioco in rete che trasforma i concetti di responsabilità sociale d’impresa in avventure e missioni del personaggio di gioco. L’iniziativa è stata realizzata dal WWF in collaborazione con la compagnia di servizi finanziari Allianz; il gioco è stato creato e sviluppato dall’agenzia di comunicazione di Berlino LGM Interactive.
Durante il gioco, i navigatori dovranno vestire i panni virtuali di un amministratore delegato che seguendo l'istinto dovranno fare le scelte giuste per costruire un futuro aziendale a zero emissioni di carbonio. La partecipazione al gioco è gratuita e il suo obiettivo è di educare anche le giovani fasce di età alla cultura del rispetto.
Interessanti in ogni caso i vari aspetti e scenari di gioco, dove è possibile capire immediatamente i possibili impatti delle decisioni aziendali in diversi settori aziendali come quello chimico, automobilistico, dei servizi e della finanza nei prossimi 20 anni.
L’obiettivo dei giocatori è chiaramente quello di incrementare il valore dell'azienda e contemporaneamente ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Qui l'articolo di PMI.it
Qui proviamo a giocare.
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Nozioni circa la sanificazione

Nozioni circa la sanificazione nell'industria alimentare e negli allevamenti
Il servizio sanitario Regionale dell'Emilia Romagna ha reso disponibile un quaderno di disinfezione con indicazioni sulla sanificazione nell’industria alimentare: le fasi della detersione, gli interventi disinfettanti, il protocollo di sanificazione dei locali.
Il quaderno è strutturato i due parti, nella prima sono trattati gli aspetti della sanificazione riguardanti la chimica dei prodotti utilizzati (meccanismo d’azione, spettro di attività, modalità d’impiego, sicurezza, compatibilità, ecc) e, allo stesso tempo, sono descritti gli impieghi nell’industria alimentare.

Per la sua visualizzazione cliccare su questo link;

Cos’è la promozione della salute nei luoghi di lavoro? [Lavoratori]

Un’organizzazione di successo si basa su lavoratori motivati che lavorano in un ambiente sano.
Dopo aver emesso l'opuscolo informativo n° 93 rivolto ai datori di lavoro, la EU-OSHA emette il “Factsheet 94 - Promozione della salute nei luoghi di lavoro — Per i lavoratori”, sollecitando l'attenzione dei lavoratori sulle problematiche della sicurezza, motivando il lavoratore alla partecipazione ai programmi di promozione della salute e fornendo consigli pratici per migliorare il proprio stile di vita.
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venerdì 3 settembre 2010

Check-List per il controllo degli incidenti domestici

Come noto, gli incidenti domestici riguardano in primo luogo i bambini e le persone anziane. E a loro sono rivolti specifici progetti di prevenzione, a sostegno dei quali sono stati realizzati opuscoli, locandine, brevi filmati che illustrano come, attraverso semplici precauzioni e semplici adeguamenti, si possano ridurre i fattori di rischio (per una completa panoramica segui il link: http://www.saluter.it/documentazione/).
Direttamente da questo link, invece, è possibile accedere ad una checklist da utilizzare quando ci si vuole accertare che tutti i possibili pericoli domestici sono stati messi sotto controllo.
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mercoledì 1 settembre 2010

Guida all’utilizzo del sistema SISTRI

Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania ai fini del tracciamento. Seguendo questo link si accede al Manuale dell’Utente versione del 02/08/2010e . Versione messa a disposizione degli utenti del sito http://www.sistri.it a supporto della fase di sperimentazione del sistema.

Cos’è la promozione della salute nei luoghi di lavoro? [datori di lavoro]

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it
La promozione della salute sul lavoro (PSL) è il risultato degli sforzi congiunti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della società volti a migliorare la salute e il benessere nei luoghi di lavoro. Vi contribuiscono i seguenti fattori:
  • il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro;

    1. offrendo flessibilità in termini di orari e luoghi di lavoro;
    2. favorendo la partecipazione dei lavoratori al miglioramento
      sia del lavoro che dell'ambiente lavorativo;
    3. mettendo a disposizione dei lavoratori opportunità di
      apprendimento permanente
      .

  • l’incoraggiamento del personale a partecipare ad attività salutari;
  • la promozione di scelte sane;
  • l’incoraggiamento alla crescita personale.

Su questo tema l’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) - che aveva già dedicato alla promozione della salute alcune pagine del sito - ha pubblicato il "Factsheet93: come promuovere la salute nei luoghi di lavoro" rivolto ai Datori di lavoro"

martedì 10 agosto 2010

La sicurezza per gli addetti alle pulizie

Queste informazioni sono state tratte da:http://osha.europa.eu/

In tutti i luoghi di lavoro si effettuano lavori di pulizia. Quello delle pulizie è infatti un settore in crescita, i cui servizi sono sempre più spesso affidati all’esterno, in appalto. Benché esistano anche contraenti di dimensioni molto grandi, in questo settore prevalgono le piccole imprese, molte delle quali hanno meno di dieci dipendenti. La pulizia costituisce un compito essenziale che, quando fatto bene, può ridurre sia i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori sia i costi per le imprese, ad esempio facendo durare più a lungo le attrezzature e il mobilio del luogo di lavoro e mantenendo i pavimenti in buone condizioni. In alcuni settori quali l’industria alimentare e del catering, una scarsa pulizia può causare il fallimento di un’impresa.

al seguente link potete scaricare l'opuscolo "FactSheet 86" preparato dall'Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

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venerdì 30 luglio 2010

Microimprese e Testo Unico: agevolazioni e semplificazioni

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Prevenzione e gestione della sicurezza nelle microimprese alla luce del Testo Unico. La valutazione dei rischi, l’autocertificazione, la riunione periodica, la formazione, i finanziamenti e le agevolazioni disponibili.

PuntoSicuro ha presentato nei giorni scorsi gli atti del seminario dal titolo “Testo Unico e Microimpresa” che si è tenuto il 30 giugno 2010 a Milano, un seminario che ha affrontato le difficoltà e le possibilità delle piccole e medie imprese (PMI) nel mettere in atto idonee politiche di prevenzione.
da questo link è possibile scaricare la guida «Testo unico sulla sicurezza sul lavoro e Microimpresa» - realizzata dalla società di formazione For e collegata al progetto “Testo Unico e Microimpresa” della Camera di Commercio di Milano


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martedì 20 luglio 2010

UE: Integrare la SSL nell'ordinaria gestione aziendale

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.amblav.it/

L'Agenzia europea per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro ha pubblicato sul proprio sito web la sintesi di un rapporto sulla " Integrazione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro nell’ordinaria gestione aziendale" (FACTS).

Nel presentare il rapporto, la FACTS dichiara che " Le organizzazioni affrontano le problematiche della sicurezza e salute sul lavoro (SSL) in vari modi:
- alcune hanno scarsa esperienza in materia e si limitano a reagire agli infortuni sul lavoro alle malattie professionali e all'assenteismo allorchè si verificano,
- altre tendono invece a gestire la SSL in modo più sistematico, e persino proattivo, integrandola nella complessa gestione dell’ organizzazione.

Il rapporto fornisce dati e informazioni sul modo in cui la SSL può essere integrata nella gestione aziendale globale, al fine di ottenere un ambiente di lavoro più sano e sicuro e migliori risultati generali a livello di organizzazione".

Il rapporto si articola in tre parti principali, ciascuna incentrata su un'aspetto specifico:
- rassegna delle letterature
- descrizione delle politiche
- esempi di nuove prassi.

venerdì 9 luglio 2010

Eliminare gli sprechi con "5S" [Cinque esse]

La metodologia 5S racchiude in cinque passaggi un metodo sistematico e ripetibile per l'ottimizzazione degli standard di lavoro e quindi per il miglioramento delle performance operative. Nato dalla tradizione giapponese dell'eliminazione di tutto ciò che è spreco ((Muda (termine giapponese)), l'obiettivo è quello di eliminare tutto ciò che non è strettamente funzionale all'attività svolta, indipendentemente dall'attività stessa.

Origini e significato del termine
Il termine Metodo 5S trae spunto dalle iniziali della pronuncia occidentalizzata delle cinque parole giapponesi che sintetizzano i cinque passi che danno il ritmo alla metodologia:
  1. Seiri - SELEZIONARE [separa]: separa ciò che ti serve da ciò che non è funzionale all'attività e quindi crea disturbo e disordine, quindi spreco di tempo o di risorse (Muda (termine giapponese));
  2. Seiton - SISTEMARE [Ordina]: metti a posto tutto quello che è utile, il vecchio motto "ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa";
  3. Seiso - SAPER PULIRE [Pulisci]: tieni tale ordine costante e pulisci, un ambiente pulito ed ordinato è un ambiente che "non nasconde" le inefficienze (una logica molto in linea con il Total Quality Management TQM);
  4. Seiketsu - STANDARDIZZARE [Regolamenta]: definisci delle metodologie ripetitive e canonizzate da utilizzare per continuare queste attività di razionalizzazione delle risorse e degli spazi lavorativi;
  5. Shitsuke - SOSTENERE [Autodisciplina]: fai che questo modo di pensare ed agire sia pervasivo per tutte le attività aziendali.
Il quinto passo (shitsuke) può anche essere inteso come allargamento delle 5S da esperimenti pilota ad altre attività che possono goderne.

Questa metodologia investe quindi un atteggiamento aziendale di Miglioramento continuo, in modo che ogni giorno sia un giorno per il miglioramento e per scoprire altri muda ed eliminarli: infatti se i primi tre passi possono essere svolti con poco sforzo, il cuore del miglioramento e del sistema è negli ultimi due che rendono l'attività costante e strutturale.

Esempio di applicazione in azienda
Uno degli approcci più usati per rendere efficace la fase di seiri e seiton è quello detto dei cartellini rossi.
Si segnano con dei cartellini rossi tutti gli attrezzi, materiali o qualsiasi elemento oggetto di 5S che possono risultare inutili; in seguito vengono segregati in un'area di non utilizzo immediato.
A fronte di un reclamo per l'utilizzo di un materiale con cartellino, il reclamante deve addurre motivazioni evidenti che non esiste alternativa utilizzabile senza cartellino rosso; ovviamente nel caso possa utilizzare un materiale o uno strumento non cartellinato, il materiale cartellinato rimane dove sta, in caso contrario viene eliminato il cartellino e tale materiale torna di uso comune.
Tutti i materiali che dopo tre-sei mesi hanno ancora il cartellino rosso possono essere eliminati. In questo modo il materiale effettivamente non usato viene prima evidenziato, poi segregato e quindi eliminato.
Vengono minimizzati i rischi di un "impeto delenda", ma si mantiene l'approccio di pulizia complessiva.
Ovviamente il tempo di residenza nel "limbo" dei materiali cartellinati può variare, ma normalmente non supera i dodici mesi.

Esempio di applicazione nel lavoro quotidiano
Un altro piccolo esempio noto in letteratura è il seguente:
  1. Guardate la vostra scrivania e contate le penne che avete, le matite, i blocchi di carta, gli evidenziatori di diversi colori... e scrivete ciò che vedete su un foglio;
  2. Per ognuna di queste osservazioni pensate a cosa vi serve e scrivetelo sullo stesso foglio a lato delle osservazioni;
Tutto quello che risulta non avere nessun uso è inutile, uno spreco.

MURA

Mura è un termine del giapponese tradizionale che riferendosi alla condizione spirituale umana o allo stato fisico delle cose è utilizzato per intendere irregolarità, incoerenza. Si tratta anche di un concetto chiave nel "Toyota Production System" ed è uno dei tre tipi di sprechi identificati (Muda, Mura, Muri). La riduzione degli sprechi è un modo efficace per aumentare la redditività. Toyota ha semplicemente ripreso queste tre parole con il prefisso-MU, dalla tradizione giapponese, come motto per il programma o campagna di miglioramento del prodotto.
Lo spreco "Mura" è evitato per mezzo di sistemi "Just In Time" che si basano su inventario basso o inesistente, rifornendo il processo di produzione con il pezzo giusto, al momento giusto, nella giusta quantità, e in accordo al flusso FIFO (First IN, First OUT). Il sistema "Just in Time" crea un sistema di prelievo (“pull system”) in cui ogni sotto-processo prende solo quanto serve dai processi a monte, e in ultima analisi, da un fornitore esterno. Quando un processo a monte non riceve una richiesta di prelievo, smette di produrre parti. Questo tipo di sistema è stato progettato per ottimizzare la produttività riducendo al minimo i sovrastoccaggi. Quando pezzi o materiali con difetti vengono trovati in un processo, l'approccio "Just-in-Time" prevede che il problema sia rapidamente identificato e corretto.

Attuazione
Il livellamento della Produzione e le consegne frequenti al cliente sono il metodo chiave per identificare ed eliminare lo spreco Mura. L'uso di differenti tipi di "Kanban" per il controllo dell'inventario nelle varie fasi del processo sono i fondamenti utilizzati per garantire che il flusso tra i sotto-processi sia tirato("pull"). L'uso di "Heijunka" sarà invece di aiuto nella pianificazione del lavoro in un modo standardizzato in modo da favorire la riduzione dei costi. Il flusso di lavoro può essere reso regolare per esempio utilizzando in un processo, il concetto di assegnare più macchine ad un un operatore piuttosto che vari operatori ad ognuna delle singole macchine, in un certo senso, raggruppare più sotto-processi sotto un unico operatore. Il fatto che vi è un solo operatore forzerà la regolarità delle operazioni perché le attività fluiscono con l'operatore. Inoltre, non vi è alcun motivo per cui i vari operatori non possano operare su tutte le varie macchine in successione e trasportare con se il loro pezzo. Questo sistema di lavoro su più macchine è chiamato "multi-process handling" nel sistema di produzione Toyota.

Che cosa è Mura?
Mura = inadeguatezze del sistema
  • Non succede sempre?
  • Non succede sempre nello stesso posto?
  • Succede solo con alcune persone (magari non sempre le stesse)?
  • Un lato è ok, mentre l'altro lato non è OK?
    Tutto questo è Mura

lunedì 5 luglio 2010

Linee guida per i rischi biologici nelle lavanderie industriali

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

L’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) ha recentemente pubblicato alcune linee guida relative alla protezione dal rischio biologico in diversi comparti lavorativi, tra cui il settore delle lavanderie.

Il documento, dal titolo “Criteri di indirizzo per la gestione del rischio biologico in una lavanderia industriale” e a cura del Dipartimento Igiene del Lavoro dell’Ispesl, ricorda che il settore delle lavanderie industriali si può considerare, per vastità e diversificazione delle attività lavorative, un “sistema complesso da non sottovalutare in un approccio di gestione dei rischi”.
In particolare questo settore riscuote grande interesse non solo nei settori industriale (alimentare, farmaceutico, petrolchimico, ecc), alberghiero, della ristorazione, ma anche nei settori ospedaliero e sanitario: settori, questi ultimi, in cui è ancor più importante la gestione del rischio biologico.
Considerata la fase di espansione del lavoro delle lavanderie industriali, è bene approfondire le problematiche di sicurezza, i limiti degli impianti e delle tecnologie impiegate, ed è necessario “definire accurate prescrizioni tecniche e regole di comportamento, nel rispetto delle vigenti norme di legge, che possano garantire il raggiungimento di un sufficiente livello delle pratiche igieniche adottate, finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo di abbattere la contaminazione dei capi ed evitare la successiva ricontaminazione degli stessi e, nello stesso tempo, proteggere il lavoratore”.

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Dedicare 60 minuti per pianificare la trasformazione lean

Libera traduzione della pagina: http://www.gembapantarei.com/2007/03/give_me_60_minutes_and_ill_giv.html

Chi si trova nella posizione di responsabile dovrebbe sempre trovare questi 60 minuti, almeno una volta ogni tre settimane. Se questo è chiedere troppo, sospendete immediatamente la lettura e pensateci per un paio di minuti, nei rimanenti 58 minuti entrate nel cerchio come spiegato nel seguito.

Per intendere che molte volte è necessario estraniarsi un poco per riuscire a vedere gli sprechi, Taiichi Ohno insegnava ai managers "Disegnate un cerchio e fermatevi in esso!"
A questo punto, entrate nel "cerchio", avrete però bisogno di un foglio di carta che vi permetta di scrivere su 30 o più linee e di uno strumento per scrivere (penna, matita, ecc...). Potreste avere bisogno di qualcosa su cui appogiarvi. Questo è tutto. L'esercizio consiste nel focalizzarsi su un punto nella vostra "genba" (parola giapponese che significa posto di lavoro) e nel fermarsi ad osservarlo per 30 minuti. In questi 30 minuti dovrete trovare 30 cose da migliorare trascrivendole sul vostro foglio di carta.

Nei successivi 30 minuti, analizzate quello che avete scritto e realizzate almeno uno dei miglioramenti trovati; per gli altri miglioramenti avrete a disposizione le successive tre settimane, dove potrete delegare le azioni alla persona più appropriata, oppure intervistare i vostri collaboratori chiedendo il "perché" dello spreco fino a trovare la causa che lo scatena.

domenica 4 luglio 2010

La formazione del RSPP

Per poter ricoprire il ruolo di RSPP è necessario essere in possesso di uno specifico titolo di studio e si devono frequentare dei corsi di formazione su argomenti che si correlano al settore di appartenenza dell'azienda. La competenza deve essere mantenuta attraverso un percorso di aggiornamento definito da uno schema di formazione continua quinquennale.

Lo schema prevede un monte ore di attività di aggiornamenti variabile in funzione del ruolo e del macrosettore di attività.
Durata degli aggiornamenti quinquennali:
  • 28 ore per gli ASPP (Addetti al Servizio Prevenzione Protezione) di tutti i macrosettori di attività
  • 40 ore per gli RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione Protezione) dei macrosettori di attività 1 - 2 - 6 - 8 - 9
  • 60 ore per gli RSPP dei macrosettori di attività 3 - 4 - 5 - 7
  • 100 ore per gli RSPP che ricoprono il ruolo sia nei macrosettori 1-2-6-8-9, sia 3-4-5-7.

Il monte ore complessivo di aggiornamenti può essere distribuito nell’arco di 5 anni.
In caso di mancata nomina di un RSPP senza la prescritta formazione o di un RSPP senza i crediti di aggiornamento obbligatori, è prevista la decadenza dell’incarico con l’applicazione di sanzioni per il datore di lavoro.

ORGANISMI PARITETICI

(definizione art. 2 D.Lgs 81\08) - organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attività formative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro; l'assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia; ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla legge o dai contratti collettivi di riferimento;

ADDESTRAMENTO

(definizione art. 2 D.Lgs 81\08) - complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;

INFORMAZIONE

(definizione art. 2 D.Lgs 81\08) - complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro.

FORMAZIONE

(definizione art. 2 D.Lgs 81\08) - Processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi; «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;

sabato 3 luglio 2010

KAIZEN

Queste informazioni sono state tratte da: http://it.wikipedia.org/wiki/Kaizen
Il Kaizen è una metodologia giapponese di miglioramento continuo, passo a passo, che coinvolge l'intera struttura aziendale. Il termine Kaizen, infatti, è la composizione di due termini giapponesi: KAI (cambiamento) e ZEN (meglio). Il kaizen si connette con concetti come il Total Quality Management (TQM - Gestione della qualità totale), il Just In Time (JIT - abbattimento delle scorte), il kanban (metodo per la reintegrazione costante delle materie prime e dei semilavorati).
Il kaizen, presentato inizialmente dalla Toyota e applicato sempre più in tutto il mondo, si basa sul principio che detta le fondamenta di questa 'filosofia': "L'energia viene dal basso", ovvero sulla comprensione che il risultato in un'impresa non viene raggiunto dal management, ma dal lavoro diretto sul prodotto. Il management assume dunque una nuova funzione, non tanto legato alla gestione gerarchica quanto al supporto dei diretti coinvolti nella produzione.
Una metodologia classica, creata e sviluppata in Giappone per coinvolgere i singoli nel miglioramento, è il cosiddetto Sistema dei suggerimenti che consiste in proposte formulate da tutti i dipendenti per apportare migliorie al ciclo produttivo o per evitare l'insorgere di problemi ancora non manifestati ma di probabile insorgenza: i cosiddetti warusa kagen.
Il sistema semplice quanto innovativo che rappresenta la forza di tale metodologia sta nella riduzione degli sprechi (Muda). Il vecchio sistema studiava l'energia e la materia impiegate per il raggiungimento del risultato: il metodo che veniva utilizzato per aumentare il rendimento del processo era quello di aumentare il lavoro utile. Con la metodologia Kaizen, invece, bisogna impegnarsi nella riduzione di quei processi che non creano valore aggiunto sul prodotto, ovvero eliminando tutte quelle attività che il consumatore non è disposto a pagare.

KANBAN

è un termine giapponese che letteralmente significa "cartellino", indica un elemento del sistema Just in time di reintegrazione delle scorte mano a mano che vengono consumate. Il kanban, indicante la tipologia del materiale usato per una lavorazione, è apposto su un contenitore che una volta vuotato viene rifornito. Il flusso, in tempo reale, dell'approvvigionamento, evita gli stock di magazzino e i costi derivanti. Una variante del Kanban è rappresentata dal CONWIP. I cartellini kanban rappresentano il numero di contenitori di materiali che scorrono avanti e indietro tra l'area del fornitore e quella dell'utilizzatore.

SPAGHETTI CHART

Diagramma a spaghetti (spaghetti chart): rappresentazione grafica degli spostamenti compiuti da un prodotto lungo il flusso del valore in una azienda di produzione di massa. La forma ingarbugliata del diagramma può ricordare un piatto di spaghetti.

venerdì 2 luglio 2010

Consigli per tutti coloro che lavorano all'aperto

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Per prevenire le conseguenze del caldo estivo un documento sulla protezione solare e sul riconoscimento dei tumori cutanei dipendenti dai raggi UV.

La stagione estiva è iniziata e in molte città italiane le temperature sono salite insieme alle preoccupazioni, ricorrenti ogni anno, delle conseguenze del caldo e dell'afa.
Preoccupazioni che riguardano tutti, ma che devono essere rivolte specialmente alla parte della popolazione più vulnerabile. Ad esempio i lavoratori che lavorano nei mesi caldi (con particolare riferimento a quelli che svolgono lavori fisici all'aperto), gli anziani non autosufficienti, i bambini, i malati cronici e i disabili.

Per favorire la prevenzione dei problemi legati al caldo presentiamo un breve opuscolo comparso sul sito di Suva e prodotto dalla Lega svizzera contro il cancro: “Protezione solare, l'essenziale in breve”.

Il documento ricorda che i raggi del sole non solo ci donano benessere, ma nascondono anche dei pericoli: “sono composti di luce visibile (50 %), raggi infrarossi (44 %) e raggi ultravioletti UV (6 %)”. E i raggi UV “sono una delle cause principali del cancro della pelle e favoriscono l'invecchiamento precoce della pelle”. La nostra pelle porta nel tempo i “segni di ogni raggio di sole e soprattutto di ogni scottatura, a partire dall'infanzia”. E le scottature aumentano il rischio di insorgenza di tumori della pelle. Senza dimenticare che i raggi UV “mettono in pericolo anche gli occhi non protetti e possono danneggiarli in modo permanente”.

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martedì 29 giugno 2010

Sicurezza sul lavoro nelle imprese dell’industria alberghiera, della ristorazione, cucine di ospedali e ricoveri

Queste informazioni sono state tratte da: https://wwwsapp1.suva.ch

Dove si lavora possono capitare infortuni. Molti potrebbero essere evitati se si facessero le cose giuste nel momento opportuno. E ciò è di vitale importanza per tutti gli interessati. In Svizzera, la frequenza infortunistica nell’industria alberghiera, per esempio, è di 90 infortuni per 1000 occupati a tempo pieno (statistica riferita al 1999). Questa cifra statistica è nettamente superiore a quella media di altri gruppi aziendali similari. Il presente opuscolo ha lo scopo di migliorare ulteriormente la sicurezza sul lavoro nell’industria alberghiera, della ristorazione e delle cucine di ospedali e ricoveri. Con ciò il problema degli infortuni sul lavoro non è risolto una volta per tutte; garantire una maggiore sicurezza sul lavoro resta un impegno costante.

N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

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domenica 27 giugno 2010

sicurezza significa più benessere, meno costi e meno sofferenze

Queste informazioni sono state tratte da:https://wwwsapp1.suva.ch

Negli ultimi anni, in Svizzera, il numero degli infortuni nel settore della panificazione, della pasticceria e della confetteria è calato costantemente. Su questo trend positivo ha influito l’operato di tutti gli addetti ai lavori del settore. La formazione degli addetti alla sicurezza e la maggiore sensibilizzazione alle tematiche della sicurezza nelle attività di formazione e aggiornamento hanno dato risultati positivi.
Purtroppo, però, i costi d’infortunio seguono un andamento negativo e continuano ad aumentare.
Per questo motivo è necessario continuare ad impegnarsi affinché i premi per l’assicurazione infortuni rimangano stabili.
L'opuscolo che scaricate "QUI" mostra quali sono i pericoli associati al lavoro, propone delle soluzioni e dà suggerimenti utili per incrementare la sicurezza sul lavoro. Per i datori di lavoro e i responsabili della sicurezza rappresenta uno strumento utile affinché possano assumere la loro responsabilità e continuino a migliorare la sicurezza e la salute nelle aziende.

N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

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giovedì 24 giugno 2010

Agricoltura Sicura: una check list per le aziende agricole

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Il D.Lgs 81/08, con l'art. 21 ha portato un'importante novità per il settore agricolo. Per la prima volta si estendono le misure di tutela di sicurezza anche per i collaboratori famigliari ed i coltivatori diretti, con l'obbligo di adottare mezzi ed attrezzature sicure.

Sul sito dell’ULSS 20 di Verona, nello spazio gestito dal Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPISAL), è stata avviata una un'intensa campagna di prevenzione degli infortuni in agricoltura denominata "Operazione Agricoltura Sicura".

Nel seguito è messa a disposizione delle aziende agricole una risorsa per migliorare la prevenzione; con il documento “Check list agricoltori”, una lista di controllo prodotta dall’ULSS 20, il titolare dell'azienda può verificare se la sua ditta è conforme a quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.

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mercoledì 23 giugno 2010

Manutenzione Sicura: regole di base per non sbagliare

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it
I principi comuni e le regole di base per non sbagliare nelle attività di manutenzione. Un approfondimento sull’uso di attrezzature adeguate, procedure e monitoraggio dell’attività e su controlli, verifiche e relazioni finali.

Sul sito dell’EU-OSHA è presente una pagina web dal titolo “Regole di base per non sbagliare”. In particolare vengono presentati alcuni concetti, in parte già espressi in altri documenti che abbiamo presentato nei giorni scorsi, ma con ulteriori specificazioni e indicazioni che possono tornare utili alle aziende che vogliono migliorare la sicurezza dei propri addetti alla manutenzione.

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giovedì 17 giugno 2010

Gli adempimenti in caso di infortuni significativi

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it
a cura di: Adolfo Fiorio Direttore SPISAL ULSS 5 Ovest vicentino

Indicazioni Operative per gli adempimenti per il Datore di Lavoro (DdL) previsti dall’art 29 comma 3 D.Leg.vo 81/2008 in occasione di infortuni significativi.

Il comma 3 dell’art 29 Dlegvo 81/08 prescrive al DdL di ………... immediatamente rielaborare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) …….. per diversi motivi: introduzione nuove macchine, modifiche cicli o organizzazione lavoro, ecc, tra questi …….. a seguito di infortuni significativi.
Questa frase, fino ad ora forse letta un po’ affrettatamente, stabilisce che secondo la legge vigente da un paio d’anni, in ogni Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) il DdL deve prevedere l’organizzazione di un OSSERVATORIO DI TUTTI GLI INFORTUNI, individuandone il Responsabile.
Per il mancato adempimento all’art. 29 è prevista penalità dall’art. 55 comma 3.
Qui di seguito riportiamo alcuni suggerimenti che pensiamo utili per aggiornare il DVR inserendovi l’Osservatorio degli infortuni conformemente alle prescrizioni dell’articolo 29.

Indicazioni generali per strutturare l’Osservatorio Infortuni
Il DdL nel definire l’organizzazione dell’Osservatorio infortuni dovrà prima di tutto individuarne il Responsabile (nome e cognome) al quale sarà conferito l’incarico, l’autorità e le risorse adeguate per:

  1. attivare e rendere funzionante un flusso di notizie che gli consenta di ricevere informazioni (indicativamente al max entro 24 h dall’evento) su tutti gli infortuni che avvengono in azienda.
  2. analizzare ogni infortunio secondo criteri definiti e dividere gli infortuni significativi e da quelli non significativi registrando e motivando la decisione.
  3. in tutti i casi di infortunio classificato significativo, attivare un processo di verifiche che hanno l’obiettivo di rilevare se il DVR in vigore al momento dell’infortunio era adeguato a prevenire il rischio connesso con l’infortunio in esame.
  4. Nel caso che dalle verifiche dovesse risultare che il DVR non era adeguato attivare immediatamente il DdL che dovrà provvedere ad immediatamente rielaborare il DVR.


Quali sono gli infortuni significativi?
Certamente quelli che avvengono con dinamiche e mezzi significative:

  • cadute da alto (+ di 50 cm ,+di 1m? di 2 m?)
  • cadute in basso (+ di 50 cm ,+di 1m? di 2 m?)
  • a contatto con macchina (parti di) o di impianto in movimento
  • a contatto con organi lavoratori
  • da caustici
  • con scoppio, incendio
  • con mezzi di trasporto
  • con mezzi di sollevamento
  • colpito da oggetti di peso>10k
  • colpito da oggetti in caduta da + di 0,5 m di peso >5Kg
Poi quelli che provocano lesioni significative:
  • prognosi = o > 20 gg
  • fratture
  • amputazioni anche “lievi”
  • perdita conoscenza anche di breve durata
  • lesioni agli occhi


Significativi sono anche quelli che si ripetono spesso (+ di 3v./anno) indipendentemente dalla dinamica e dalla prognosi (p.e. infortuni con rischio biologico da ago o taglienti in strutture sanitarie, ecc.).
Infine significativo può anche essere quando si rileva che un lavoratore è vittima di ripetuti infortuni: verifica idoneità sanitaria.

Come abbiamo visto l’Osservatorio di tutti gli infortuni, previsto dall’art 29, consiste in una struttura organizzativa la cui descrizione deve essere inserita nel DVR.
Questa organizzazione comprende la descrizione del Processori indagine infortuni, l’individuazione dei mezzi e degli strumenti dedicati, la definizione dell’organigramma con i rispettivi compiti e responsabilità.

Organizzare la comunicazione di tutti gli infortuni
Il primo passo verso la definizione della struttura organizzativa Osservatorio Infortuni consiste nel predisporre quanto necessario per conoscere tutti gli infortuni che avvengono in azienda.
Sulla base della nostra esperienza tutte le aziende, anche le più piccole, hanno già definito un minimo di struttura organizzativa che viene informata di tutti gli infortuni (vedi adempimenti per INAIL)
Pertanto in tutte le aziende è consolidata la procedura che prevede la compilazione della richiesta di prestazioni al PS e del registro infortuni.
Generalmente questo adempimento è affidato a personale amministrativo, talvolta anche consulente esterno, quindi bisogna che il DdL nel redigere la Procedura Osservatorio Infortuni preveda come garantire che la notizia di ogni infortunio arrivi al Responsabile dell’Osservatorio Infortuni.
Molti motivi, fondati sia sulla lettera e sullo spirito del D.Leg.vo 81/08 che sulle Buone Prassi di organizzazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza, inducono ad incaricare il RSPP come responsabile dell’Osservatorio Infortuni.
Quindi il primo passo che deve fare il DdL è di scrivere il primo paragrafo della Procedura Osservatorio Infortuni ex art 29 inserita nel DVR:
Tutte le volte che un Lavoratore (vedi art 2 comma 1 lett a D.Leg.vo 81/08) dell’Azienda subisce un infortunio con lesioni anche minime (1 gg prognosi) il RSPP deve essere avvertito con la massima urgenza e comunque entro 24.
Responsabile di questo adempimento è il sig.XYX ZZW.(solitamente resp Personale o capo fabbrica, capo reparto ecc.)


Modalità operative dell’Osservatorio degli infortuni
Definita la struttura, i compiti ed i mezzi dell’Osservatorio si prosegue dettagliando maggiormente il suo “processo produttivo”
In via preliminare bisogna decidere e registrare i criteri che si useranno per distinguere gli infortuni significativi da quelli non significativi.
A questo proposito è nostra opinione che tutti gli infortuni sono significativi e devono essere valutati, tuttavia non intendiamo minimamente vincolare una decisone che spetta ad DdL.
Per ogni infortunio il RSPP dovrà eseguire con urgenza quanto in punto 3 di pag 1, cioè attivare quanto necessario per ricostruire la dinamica e le lesioni così da poter definire se l’infortunio è significativo o non significativo secondo i criteri definiti.
Nel caso di non significativo è necessario che il RSPP registri sommariamente le motivazioni di questa conclusione.
Nel caso di infortunio significativo il RSPP avvierà un’analisi più approfondita dell’evento con l’obiettivo di appurare se a seguito dell’accaduto è necessario rielaborare il DVR
Per questo scopo abbiamo predisposto un modello di analisi di infortunio significativo in all. 1.

Post Scriptum
L’art 29 del D.Leg.vo chiede al il DdL di attivarsi solamente in occasione di infortunio cioè di un incidente che ha causato lesioni ad uno o più lavoratori.
Tuttavia l’Imprenditore attento a curare il proprio vantaggio dovrebbe evitare di perdere le occasioni (preziose e vantaggiose) di migliorare la sua impresa che sono costitute dagli incidenti anche senza danni a persone.
Trascurare di analizzare tutti gli incidenti che avvengono in azienda significa sprecare denari.
Il collaboratore più prezioso per l’Imprenditore è quello che segnala, senza timore di essere per questo penalizzato, gli errori organizzativi dell’Impresa, magari indicando spunti di miglioramento.
In alcune aziende i lavoratori che fanno queste segnalazioni ricevono premi in denaro.
In tutte le Imprese è sempre attivo il Caso, che, senza che qualcuno lo abbia incaricato, svolge con molto scrupolo queste funzioni di prezioso suggeritore (senza farsi ricompensare….)
Perciò l’Imprenditore attento al proprio profitto non si limiterà ad obbedire esclusivamente a quanto prescrive la Legge predisponendo un’Organizzazione che rileva e analizza solamente gli Infortuni, ma estenderà l’incarico all’esame e analisi di tutti gli incidenti (infortuni + incidenti anche senza danno alle persone) che avvengono in azienda.
Praticamente con la spesa analoga a quanto obbligato dalla legge avrà reclutato a tempo pieno un prezioso collaboratore che in poco tempo saprà dare evidenza oggettiva che è in grado di produrre profitti molto superiori ai costi.


Allegato “Indagine infortunio significativo” (formato .doc, 49 kB).

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La certificazione energetica degli edifici

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.adiconsum.it
Pubblicato sul sito il: venerdì 22 maggio 2009

Pubblicando questa guida, realizzata da Adiconsum - Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, e la collaborazione di ICMQ, Istituto di Certificazione e Marchio di Qualità per prodotti e servizi per le costruzioni, si vuole fornire a tutti i soggetti interessati (amministratori di condominio, professionisti) un mezzo semplice e di facile comprensione per utilizzare lo strumento della certificazione Energetica, previsto dal D.Lgs 192/05, modificato con D.Lgs 311/06 e successive modifiche e integrazioni, contenere i consumi energetici, diminuendo la spesa energetica delle famiglie e delle imprese italiane.
Scaricare il documento cliccando su questo "link"
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I rischi dell'aria compressa

Queste informazioni sono state tratte da: https://wwwsapp1.suva.ch
L’aria compressa, impiegata in molte lavorazioni, può esporre i lavoratori a diversi rischi. Un documento di Suva offre informazioni sui requisiti, soluzioni tecniche e misure di prevenzione nell’uso di pistole di soffiaggio e raccordi per aria compressa.

L’aria compressa viene impiegata in molti ambiti e per le più diverse applicazioni. Molti sono quindi i rischi di infortunio e di danni alla salute, soprattutto a carico degli occhi e dell’udito. L’aria compressa può non solo penetrare sotto la pelle attraverso piccole lesioni cutanee e provocare improvvisi rigonfiamenti, ma anche introdursi in una vena e causare un’embolia con conseguenze quasi sempre letali.
Il presente opuscolo informativo, indirizzato in primo luogo ai dirigenti d’azienda e ai formatori, presenta gli obiettivi di sicurezza più importanti e richiama l’attenzione sia su soluzioni tecniche sia su regole di comportamento fondamentali da adottare nell’impiego di pistole di soffiaggio e raccordi per aria compressa.

N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

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venerdì 11 giugno 2010

2 mani

Al seguente "Link" colleghiamo un sito pedagogico e pratico per la prevenzione delle dermatosi professionali; sono specificati i meccanismi che portano a irritazioni e allergie, le irritazioni cumulative nelle diverse professioni e alcune semplici misure preventive

lunedì 7 giugno 2010

I quesiti sul decreto 81/08: Testo Unico e le piccole aziende

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it
Autore articolo: estratto da un articolo di G. Porreca
Chiarimenti sull’applicazione del D.Lgs. 81/08 alle piccole aziende e alle imprese familiari.

Quesito:
Il quesito riguarda l’applicazione delle norme del D.Lgs 81/08 alle piccole aziende quali esercizi commerciali, artigiani, autonomi, ecc. senza dipendenti o con un coadiuvante (attività familiari). Non è così chiaro ed implicito il livello di applicazione della norma, se in termini parziali e/o totali (redazione DVR, autocertificazione, obbligo delle figure principali e loro formazione). Le sarei grato se volesse fornire la sua interpretazione sull’argomento.

Risposta:
Ogni qualvolta in una azienda vi è la figura di un datore di lavoro, qualunque sia la sua attività, commerciale, artigianale ecc., dovendo lo stesso tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dipendenti o ad esso equiparati, si applicano tutte le disposizioni di cui al D. Lgs. n. 626/1994 ora sostituito con il Testo Unico di cui al D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 (istituzione del servizio di prevenzione e protezione, formazione, valutazione dei rischi, redazione del DVR, autocertificazione, ecc).

Per le imprese familiari, definite tali dal codice civile quando sono costituite da componenti fra i quali vi è al massimo una parentela fino al terzo grado ed una affinità fino al secondo grado, nonché per i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi ai sensi dell’art. 2222 del codice civile, intesi come tali quei lavoratori che esercitano l’attività esclusivamente da soli e non assumono anche di fatto la veste di datori di lavoro, per i piccoli imprenditori di cui all’art. 2083 del codice civile e per i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo il Testo Unico ha destinato un apposito articolo, il 21, nel quale sono state indicate delle disposizioni ai fini della sicurezza sul lavoro che gli stessi devono rispettare quali l’utilizzo delle attrezzature di lavoro in conformità delle disposizioni dettate in merito dal Testo Unico, l’utilizzo delle protezioni individuali, l’istituzione della tessera di riconoscimento, la sorveglianza sanitaria e la formazione specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro in relazione ai rischi propri delle attività svolte


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Informare i lavoratori sul rischio elettrico

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Disponibile in rete un breve documento di informazione per i lavoratori sul rischio elettrico. Gli effetti della corrente elettrica, le situazioni di rischio e le misure di prevenzione possibili.

Il documento, dedicato alla formazione e informazione dei lavoratori e dal titolo esplicativo "Lavorare sicuri! Il Rischio Elettrico", contiene sintetiche informazioni su cosa sia il rischio elettrico, sugli effetti della corrente elettrica sul corpo umano, sulle situazioni di rischio e sulle misure di prevenzione possibili.
Riguardo al modo di prevenire gli incidenti dovuti all'elettricità la prima precauzione da adottare è “far installare impianti elettrici a cura di personale abilitato in modo da garantire conformità alle norme ed ai criteri di sicurezza”.
Il documento sottolinea tuttavia che anche impianti ed apparecchi elettrici correttamente dimensionati e selezionati possono diventare molto pericolosi quando non sono utilizzati secondo criteri di sicurezza.
Si sottolinea infine che il personale addetto alla manutenzione ed installazione degli impianti “deve seguire specifiche procedure di intervento ed utilizzare, quando previsti, i dispositivi tecnici (guanti dielettrici, pedane isolanti, utensili isolati ecc.)”.


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venerdì 4 giugno 2010

Videoterminali: effetti sulla salute e misure di prevenzione

Queste informazioni sono state tratte da: "http://www.aosp.bo.it" ed anche da "http://www.puntosicuro.it"
I principali rischi per i lavoratori che operano con videoterminali. Gli effetti sulla salute, le ricerche relative ai disturbi, le radiazioni, le principali misure di prevenzione. Un approfondimento sull’idoneità dell’ambiente di lavoro.

La presenza di computer e videoterminali (schermi, alfanumerici o grafici) ha rivoluzionato molte attività lavorative e, considerata la loro duttilità, queste attrezzature sono ormai presenti quasi in ogni posto di lavoro.
Come per tutte le apparecchiature di lavoro anche in questo caso ci sono avvertenze d’uso che, se non rispettate, possono determinare disturbi per la salute. Specialmente per il videoterminalista che il Testo Unico sulla sicurezza individua come il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali (dedotte le interruzioni previste dal decreto)

Per migliorare l’informazione e la prevenzione dei disturbi correlati all’uso di videoterminali (VDT), presentiamo una scheda - aggiornata al Decreto legislativo 81/2008 – presente sul sito dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bologna e curata dal Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda.

Con il documento identificato con “Scheda tecnica n°17: la postazione di lavoro al videoterminale”, e scaricabile da questo "LINK" si forniscono tutte le informazioni utili per i lavoratori al VDT.


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giovedì 3 giugno 2010

INAIL a tutto e-learning

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it

Autore articolo: Fonte INAIL

Quando la formazione è interattiva: per i dipendenti dell'Istituto un corso sull'obbligo assicurativo all'insegna dell'innovazione con animazione, audio, archivi normativi e test di autovalutazione.

Audio, video, scene d'animazione e testi normativi: un mix originale per approfondire un argomento certo complesso come l'obbligo assicurativo, ma dalla fruizione interessante e, perché no, anche piacevole. L'INAIL ha deciso di affidarsi ancora una volta all'e-learning - la modalità di apprendimento che sfrutta le potenzialità di internet e la diffusione di informazioni a distanza - per offrire al personale addetto ai processi "aziende" e "lavoratori" una modalità di aggiornamento su uno dei temi-cardine dell'Istituto. Mettendo, però, "al bando" fatica e pesantezza.

Il corso - presentato ufficialmente dai responsabili del progetto formativo, Silvana Toriello e Gianna Ruzzon, nell'ambito di un workshop in occasione del recente Forum P.a. - è disponibile nel nuovo ambiente di formazione e-learning dell'INAIL ed è stato promosso dalla Direzione Rischi in collaborazione col Servizio Formazione. Composto da sei moduli teorici ("il rapporto assicurativo", "le attività protette", "i lavoratori soggetti all'obbligo assicurativo", "i soggetti assicurati in agricoltura", "nuove categorie di lavoratori assicurati", "i datori di lavoro") il prodotto è uno strumento estremamente interattivo e in grado di coniugare l'offerta di un bagaglio esaustivo di conoscenze a un approccio didattico "leggero" ed efficace.

"Si tratta di un vero corso formativo, fortemente qualificato sia per quanto riguarda la completezza e l'accuratezza della materia esposta, ma anche per le modalità della sua didattica accattivante", spiega Ester Rotoli, direttore centrale Rischi dell'INAIL. "Ogni modulo è stato corredato da quattro casi esplicativi che, oltre a contestualizzare l'applicazione delle norme di riferimento, hanno anche lo scopo di rappresentare dei momenti di autovalutazione delle conoscenze acquisite. Il passaggio da uno step a quello successivo, così, è permesso solo a fronte del superamento delle necessarie esercitazioni. Vengono, inoltre, messi a disposizione dei fruitori anche un archivio 'Giurisprudenza' e un archivio 'Dottrina' riguardante le tematiche del corso".

Ecco, allora, che ogni "tappa" di questo percorso offre una panoramica completa su ogni aspetto di rilievo della materia, in una chiave multimediale che vede alternarsi sullo schermo del pc immagini in movimento, grafici e tanti link per approfondire. A illustrare il tutto una voce narrante (il testo audio, ovviamente, è disponibile anche nel formato di sola lettura). Particolarmente efficaci i casi concreti presentati - attraverso immagini d'animazione - come test di autoapprendimento, con domande a risposte multiple a loro volta connesse alla normativa specifica.

"Abbiamo scelto di utilizzare l'e-learning per illustrare un argomento di per sé prettamente giuridico come l'obbligo assicurativo proprio per la sua capacità di erogare contenuti complessi facilitandone l'apprendimento con l'uso di immagini e audio e fornendo, così, i contenuti necessari in una forma che risulti di più immediata acquisizione da parte dei fruitori", valuta Salvina Ingo, responsabile del servizio Formazione. "Credo che un prodotto come questo, di grande fruibilità e sistematicità analitica, si inserisca in modo particolarmente incisivo nella politica di rafforzamento della cultura aziendale che si sta ponendo in atto".

La strategia di fruizione proposta prevede una doppia modalità di accesso: una 'libera', cioè priva di propedeuticità e valutazione dell'apprendimento, che comporta il solo monitoraggio del primo accesso e una 'obbligatoria' per le specifiche unità del personale interessate, tra sedi del territorio, direzioni centrali e la stessa direzione Rischi con l'attivazione, dunque, della propedeuticità di frequenza dei moduli, un test finale di valutazione e il monitoraggio di tutte le attività.

Il corso, infine, non è un'unità statica e conclusa, ma potrà essere integrata nel tempo a seconda delle eventuali novità di legge, giurisprudenziali o interpretative che interverranno. "Da parte nostra verrà riservata un'attenzione particolare al suo continuo aggiornamento", conclude Rotoli. "Nelle nostre intenzioni non vorremmo che si limitasse a essere appannaggio solo di una parte specifica dell'INAIL, ma che contribuisse a creare un bagaglio diffuso e omogeneo di conoscenze a favore di tutto il personale dell'Istituto. E, nel prossimo futuro, anche dell'utenza esterna".


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sabato 29 maggio 2010

La formazione a distanza (FAD)

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it/

La FAD e la formazione di RSPP, addetti all’emergenza e RLS
Autore articolo: Pietro De Castiglioni

Un chiarimento sulla validità dei corsi on-line (formazione a distanza) per la formazione di Responsabili (RSPP) e Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), Addetti antincendio e primo soccorso, lavoratori e loro rappresentanti (RLS).

La Direzione Prevenzione della Regione Veneto, Segreteria Regionale Sanità e Sociale, ha pubblicato nella sezione del sito regionale dedicato alla Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro un chiarimento in merito alla validità dei corsi on-line (formazione a distanza) per la formazione di Responsabili (RSPP) e Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), addetti antincendio e gestione dell’emergenza, addetti primo soccorso, lavoratori e loro rappresentanti (RLS).

Le linee interpretative pubblicate dalla Direzione Prevenzione sono indirizzate agli SPISAL (Servizi per la Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) ma “intendono comunque orientare nel lavoro quotidiano i soggetti della prevenzione negli ambienti di lavoro, secondo metodologie validate” in ordine alle criticità interpretative della normativa sulla salute e sicurezza del lavoro vigente.

Secondo il chiarimento della Regione Veneto sono numerosi i corsi di formazione che allo stato attuale della legislazione* possono essere svolti attraverso l’utilizzo della formazione a distanza (FAD), sia nella completezza del percorso formativo (come i corsi per lavoratori o per RLS), sia parzialmente per la parte relativa alla formazione teorica (addetti antincendio e primo soccorso).

Ai corsi indicati della Regione Veneto che possono essere svolti attraverso la formazione a distanza sono poi da aggiungere i corsi di aggiornamento per RSPP espressamente previsti in questa modalità dal punto 3 dell’Allegato 1 dell’Accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006 (richiamato dall’articolo 32 del decreto legislativo 81/2008).

Inoltre, per quanto riguarda la formazione degli addetti alla prevenzione incendi e gestione dell’emergenza, è da ricordare che l’utilizzo di sussidi audiovisivi nella parte pratica dei corsi di formazione per aziende a rischio di incendio basso (sussidi che sono quindi erogabili anche attraverso la formazione a distanza) è prevista dall’Allegato IX del Decreto del Ministero dell'Interno del 10 Marzo 1998.

Pietro de’ Castiglioni

* In attesa dei futuri accordi Stato Regioni che dovranno definire le modalità di erogazione della formazione per queste figure ma la cui approvazione è stata rimandata alla fine dell’anno.

Il chiarimento della Regione Veneto

Domanda:
Sono validi i corsi on line (FAD) per la formazione di Responsabili (RSPP) e Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), Addetti antincendio, Addetti primo soccorso, lavoratori e loro rappresentanti (RLS)?

Risposta:
1. nei corsi di formazione per ASPP e RSPP, disciplinati dall’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni il 26.01.06 non è ammesso l’erogazione della formazione a distanza Rimangono al di fuori del menzionato divieto i corsi di per RSPP/ Datori di lavoro (art.34 D.lgs. 81/08);

2. per quel che concerne la formazione degli Addetti al servizio antincendio, di cui al DM 10 marzo 1998 (art. 7 e All. IX), si ritiene che la fase di apprendimento delle nozioni di teoria possa eventualmente essere svolta con modalità FAD, non sussistendo espresso divieto, mentre la fase di esercitazione pratica - in considerazione delle implicazioni di carattere operativo che caratterizzano il ruolo in esame - debba essere effettiva e non possa venire svolta unicamente con supporti audiovisivi;

3. in ordine alla formazione degli Addetti al pronto soccorso aziendale, alla luce della disciplina dettata dal DM 15 luglio 2003, n. 388 (art. 3 e All. III), si ritiene che la fase di apprendimento delle nozioni teoriche possa eventualmente essere svolta con modalità FAD, mentre risulta oltremodo opportuno che la capacità di intervento sul campo sia acquisita mediante esercitazioni pratiche (anche in questo caso viste le caratteristiche operative del ruolo considerato);

4. riguardo ai corsi di formazione per i lavoratori e gli RLS (art. 37 D.Lgs. 81/08) non sussistono impedimenti allo svolgimento con modalità FAD.

N.B. In termini generali si ritiene, comunque, opportuno che i percorsi di formazione in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro vengano svolti prediligendo lezioni in aula ed un approccio di carattere operativo con esercitazioni pratiche, al fine di garantire maggior efficacia nell’acquisizione delle nozioni trasmesse e nell’apprendimento di comportamenti volti a realizzare una concreta tutela della salute dei lavoratori.


Per la scelta, uso e manutenzione delle scale portatili

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.sicurezzalavoro.fvg.it

I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente elevati per la salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall'alto e quindi ad infortuni sul lavoro.
L'ISPELS ha pubblicato una linea guida (a carattere non vincolante) che ha lo scopo di fornire un indirizzo per la scelta, l'uso e la manutenzione delle scali portatili in ambiente di lavoro. L'obiettivo generalizzato della linea guida è quello di fornire una metodologie per la valutazione dei rischi nel lavoro in quota, qualora si utilizzino delle scale portatili. Sono prese in considerazione le seguenti tipologie di scale portatili:

  • Scale doppie,
  • Scale in appoggio (semplici, innestabili o all'italiana e a sfilo) e
  • scale trasformabili.
scaricare la linea guida a questo "LINK"

venerdì 28 maggio 2010

Manutenzione: la campagna europea per la manutenzione sicura

Queste informazioni sono state tratte da: http://osha.europa.eu/it/topics/maintenance/index_html

Una manutenzione regolare è essenziale per mantenere attrezzature, macchinari e ambiente di lavoro sicuri ed affidabili. L'assenza di manutenzione o una manutenzione inadeguata possono essere causa di situazioni pericolose, incidenti e problemi di salute. La manutenzione è un'attività ad alto rischio, nella quale alcuni dei pericoli derivano dalla natura stessa del lavoro. Essa viene eseguita in tutti i settori e in tutti i luoghi di lavoro. Di conseguenza, gli addetti alla manutenzione hanno più probabilità di altri dipendenti di essere esposti a diversi pericoli.

Secondo la norma europea EN 13306, la manutenzione è la "combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, eseguite durante il ciclo di vita di un elemento destinate a preservarlo o a riportarlo in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta".

Manutenzione è un termine generico che si riferisce a una serie di compiti svolti in settori molto diversi fra loro e in tutti i tipi di ambienti di lavoro. Le attività di manutenzione comprendono:

  • ispezione
  • collaudo
  • misurazione
  • sostituzione
  • regolazione
  • riparazione
  • manutenzione
  • rilevazione guasti
  • sostituzione di pezzi
  • messa a punto
  • lubrificazione
  • pulizia

La manutenzione è fondamentale per garantire la continuità della produzione, per fabbricare prodotti di alta qualità e mantenere costante il livello di competitività di un'azienda. Essa, però, incide anche sulla sicurezza e la salute sul lavoro.

Innanzitutto, una buona manutenzione è essenziale per mantenere macchinari e ambiente di lavoro sicuri e affidabili. Secondariamente, la manutenzione stessa è un'attività ad alto rischio e deve essere eseguita in sicurezza, adottando un'adeguata protezione per gli addetti alla manutenzione e per le altre persone presenti sul luogo di lavoro. Da questo link è possibile visionare una presentazione ed un opuscolo pubblicati in occasione della campagna.

mercoledì 26 maggio 2010

Semplificazioni per la riduzione del premio Inail

Queste informazioni sono state tratte da: http://www.puntosicuro.it/

L’Inail modifica l’art. 24 del D.M. 12/2000 (riduzione del premio per miglioramento delle condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro). Novità per percentuali di sconto, scadenza e ampliamento dello spettro dei possibili interventi.A seguito delle difficoltà riscontrate nel primo decennio ad utilizzare lo sconto sul tasso medio di tariffa per prevenzione, riconosciuto in favore delle imprese che, dopo i primi due anni dalla data di inizio dell’attività, abbiano effettuato interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro, l’Inail ha emanato la delibera n. 79/10, che modifica l’art. 24 del D.M. 12 dicembre 2000.

Le modifiche sono state ritenute necessarie:

  • per renderlo maggiormente rispondente, attraverso una migliore e più mirata riarticolazione delle percentuali di sconto immediatamente correlate alle dimensioni aziendali, misurate in termini di lavoratori – anno, al fine di renderle maggiormente rispondenti alle esigenze delle PMI, asse portante del sistema produttivo italiano, al fine di indurle ad investire in prevenzione;
  • per posticipare la data di presentazione delle istanze ex art. 24 MAT dal 31 gennaio al 28 febbraio di ogni anno al fine di evitare il ricorso a proroghe ormai costanti di detto termine;
  • per ampliare lo spettro dei possibili interventi in materia di prevenzione, aggiornandolo costantemente all'evoluzione della normativa liberandolo dai precisi riferimenti presenti nella versione vigente della norma;


Il documento, trasmesso al Ministero del Lavoro per l’adozione del provvedimento di competenza, da emanarsi di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, propone una nuova articolazione delle percentuali di sconto collegate alle diverse dimensioni aziendali e tengono conto, con valori percentuali maggiori, delle esigenze delle PMI.

Il nuovo testo dell'articolo 24 del D.M. 12.12.2000:
Art. 24
Oscillazione del tasso medio per prevenzione dopo i primi due anni di attività

  1. Trascorsi i primi due anni dalla data d'inizio dell'attività, l'INAIL, in relazione agli interventi effettuati per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, anche in attuazione delle disposizioni del decreto legislativo 81/2008, e successive modifiche ed integrazioni, e delle specifiche normative di settore, può applicare al datore di lavoro che sia in regola con le disposizioni in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro e con gli adempimenti contributivi ed assicurativi, una riduzione del tasso medio di tariffa in misura fissa, in relazione al numero dei lavoratori - anno del periodo, determinata, in concreto, come segue:
  2. Il datore di lavoro, per ottenere il riconoscimento della riduzione prevista dal presente articolo, deve presentare specifica istanza, fornendo tutti gli elementi, le notizie e le indicazioni definiti a tal fine dall'INAIL. Il provvedimento è adottato a seguito dell’attuazione da parte del datore di lavoro, nell’anno precedente quello di presentazione dell’istanza, di interventi migliorativi in materia di igiene, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ulteriori rispetto alle prescrizioni della normativa vigente.
    A pena d'inammissibilità, l'istanza deve essere presentata alla competente Sede territoriale dell'INAIL, unitamente alla documentazione prescritta, entro il 28 febbraio (29 febbraio in caso di anno bisestile) dell'anno per il quale la riduzione è richiesta. Per la definizione dell'istanza l'INAIL può provvedere alla verifica tecnica di quanto dichiarato.
  3. Il relativo provvedimento motivato è comunicato al datore di lavoro con lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro 120 giorni dalla data della domanda.
  4. La riduzione riconosciuta ai sensi del presente articolo ha effetto per l'anno in corso alla data di presentazione della domanda ed è applicata in sede di regolazione del premio assicurativo dovuto per lo stesso anno.
  5. Qualora risulti, in qualsiasi momento, la mancanza dei requisiti previsti per il riconoscimento della riduzione di cui al presente articolo, l'INAIL procede all'annullamento della riduzione stessa e alla richiesta delle integrazioni dei premi dovuti, nonché all'applicazione delle vigenti sanzioni civili ed amministrative. Il relativo provvedimento motivato è comunicato dall'INAIL al datore di lavoro con lettera raccomandata con avviso di ricevimento.