Queste informazioni sono state tratte da: http://www.sincert.it/
La certificazione volontaria nel settore alimentare italiano ha raggiunto cifre ragguardevoli:
nel settore EA 01 – Agricoltura, pesca (coltivazione, allevamento) – le aziende certificate sotto accreditamento SINCERT per i sistemi di gestione sono circa 470 e quasi 4600 quelle certificate nel settore EA 03 – Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco. Oltre alla ISO 9001, le aziende richiedono certificazioni volontarie anche per altri sistemi di gestione, come l’ambientale (ISO 14001), la salute e sicurezza sul lavoro (OHSAS 18001), la sicurezza alimentare (ISO 22000). Spesso alle certificazioni di sistema si affiancano quelle di prodotto come ad esempio il No OGM, la rintracciabilità di filiera o gli standard dei retail (BRC, IFS).
Le norme volontarie sono richiamate con crescente frequenza nel panorama legislativo comunitario degli ultimi anni:
- Regolamento n. 882/2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali, riporta:
- Art. 5: è prevista la delega di compiti specifici riguardanti i controlli ufficiali a condizione che l’Organismo di controllo operi e sia accreditato conformemente alla norma EN 45004 (ora 17020);
- Art. 12: è richiesto che i Laboratori ufficiali operino, siano valutati e accreditati conformemente alle norme europee EN ISO/IEC 17025, EN 45002 e EN 45003.
- Decisione della Commissione del 29 settembre 2006, che stabilisce le linee guida che definiscono i criteri di esecuzione degli audit a norma del regolamento (CE) n.882/2004 (…..), fa riferimento alla norma ISO 19011.
- Regolamento n. 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari nell’art. 5 richiede agli operatori un sistema di assicurazione della qualità efficace e documentato.
- Altri esempi sono i prodotti DOP, IGP, STG, i prodotti da agricoltura biologica, l’etichettatura delle carni bovine. I regolamenti relativi a questi prodotti prevedono la possibilità di affidare il sistema di controllo ad Organismi privati a condizione che questi siano riconosciuti e sottoposti a sorveglianza da parte dell’autorità designata.
Dalla conformità all’accreditamento: le prossime scadenze
· Regolamento (CE) N. 509/2006 art. 15 [dal 1° maggio 2010(*)]
(Specialità tradizionali garantite)
· Regolamento (CE) N. 510/2006 art. 11 [dal 1° maggio 2010(*)]
(Indicazioni geografiche e denominazioni d’origine)
· Regolamento (CE) N. 834/2007 art. 27 [dal 1° gennaio 2009]
(Produzioni biologiche)
· Regolamento (CE) N. 479/2008 art. 48 [dal 1° maggio 2010]
(Organizzazione comune del mercato vitivinicolo)
· Regolamento (CE) N. 765/2008 in toto [dal 1° gennaio 2010]
(Accreditamento e vigilanza del mercato)
(*) Accreditati in conformità alla norma europea EN 45011 o alla guida ISO/CEI 65
Questo secondo passaggio si è concretizzato da poco. Infatti, i Regolamenti n. 2081 e 2082/1992 per i prodotti STG, IGP, DOP e il n. 2092/1991 per le produzioni biologiche sono stati abrogati e i successivi Regolamenti (n. 509 e 510 per i prodotti DOP IGP STG, n. 834/2007 per la produzione biologica) richiedono non più la conformità alla norma europea EN 45011 ma l‘accreditamento dell’Organismo di controllo.
Lo stesso approccio è riscontrabile anche nel recente Regolamento n. 479/2008 per l’organizzazione comune del mercato vitivinicolo.